Antica minestra triestina, la madre di tutte le minestre: è la Jota. Vediamo il vino giusto per il menù di Natale …..
Quella istriana è diversa dalla triestina, da quella carsolina (bianca) e da quella bisiaca, tipica del monfalconese. L’ orzo presente in queste due ultime, infatti, conferisce una tonalità biancastra. Alla ricetta base (patate,fasioi e capuxi garbi), si può aggiungere : carne di maiale, costicine, salsicce di cragno o viennesi. Una Jota per ogni evento e stagione!
Un rosso friulano, secco e morbido, avvolgente, tanto che possa attenuare il gusto deciso dell’aceto: è sicuramente ESPrimo Red, dell’Agricola Comelli Paolino in Colloredo (UD). Un taglio di Refosco Nostrano, con note fruttate, con Cabernet Sauvignon che sostiene e valorizza una eleganza ‘francese’. Grande personalità, un peccato non provare, perché inferiore a 10,0€.
Per una Jota ricca di carne suina, magari affumicata, non può mancare il Terrano di Edi Kante. Un colore porpureo, frutta rossa matura, marasca, corpo pieno e ricco di tannini, che si affiancano con il gusto della nostra minestra. Retro-gusto lungo e sapido, ma inferiore a 20,0€.
Per tutte le varianti di Jota: Refosco Riserva SOLO, una selezione unica ed irripetibile dell’Azienda Bastianich in Cividale (UD). Mirtilli neri e poi lavanda, speziato, pepe nero. Tannini morbidi, austero, persistente, molto armonico. Una grande tecnica ‘di Bordeaux’ nei Colli Orientali del Friuli. Per le poche bottiglie e il livello di qualità, un vino giusto, perché inferiore a 30,0€.
